Previdenza farmacista titolare farmacia, quali altre forme di integrazione?

Sono da qualche tempo titolare di farmacia, come Enpaf pago la quota intera del contributo annuale, ma non ho attivato altre forme di previdenza. In un futuro nebbioso l’unica certezza è che la pensione erogata sarà al limite della sussistenza.
Vorrei chiederVi quale sia la miglior scelta da attuare per non trovarmi in difficoltà in futuro.
Consigliate di attivare una pensione privata parallela con banche o assicurazione detraibile in parte? Aumentare il contributo Enpaf sapendo di avere un risparmio fiscale grazie alla deducibilità totale, ma senza capire bene quale sarà l’effettiva pensione? Altre forme alternative di risparmio?

Gentile Dottore,
ben trovato.
Riguardo al Suo quesito, concordo con Lei circa l’unica certezza relativa al livello di sussistenza della pensione erogata dall’ente.
In tale situazione, poiché i contributi versati all’ENPAF sono completamente deducibili dal reddito nell’anno di pagamento, mentre sul fronte della c.d. previdenza complementare è previsto un limite annuo di deducibilità pari a circa € 5.164, il consiglio potrebbe essere quello di operare un mix tra una contribuzione maggiorata ENPAF, ad esempio doppia, e un Fondo pensione, a cui versare il massimo deducibile (soprattutto nei primi anni di iscrizione al PIP).
Restando a Sua disposizione per chiarimenti e delucidazioni, Le auguro un meraviglioso proseguimento di settimana.

Cordiali saluti

Silvia Di Domenico
Dottore Commercialista e Revisore Legale

 

 

 

Risposta del 12/01/2017

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